A SEGUITO DELLA CONFERMA DEI COMANDI DA PARTE DI INRETE E HERA S.P.A.
APERTA LA PROCEDURA PER CONVOCARE IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE PRESSO LA PREFETTURA E PER INDIRE LO STATO DI AGITAZIONE NEL GRUPPO HERA

Lo scorso 13 ottobre le Segreterie territoriali della Filctem Cgil, rappresentative negli ambiti regionali gestiti dal Gruppo Hera, hanno contemporaneamente attivato le procedure di conciliazione previste dalla legge nei confronti dei rispettivi Prefetti locali, a seguito degli atti unilaterali messi in campo da alcune società del Gruppo HERA. La vertenza trae origine, in particolare, dall’atto unilaterale che si è concretizzato attraverso lettere individuali di comando nei confronti di alcuni lavoratori di “Reti Gas” e “Reti Acquedotto” nelle Aree territoriali, in riscontro alle quali la nostra struttura regionale Filctem Cgil Emilia Romagna ha preso posizione in maniera formale, chiedendone contestualmente il ritiro.
Ciò non è avvenuto, quindi si è resa necessaria l’apertura della suddetta procedura.

Va ribadito che le lettere di comando contengono modifiche radicali alle modalità operative nello svolgere le attività programmate ordinarie di conduzione e manutenzione, in particolare imponendo agli operatori l’utilizzo dell’automezzo aziendale per recarsi direttamente sul primo luogo di intervento (spostato ogni giorno) partendo dalla propria residenza-domicilio e, inoltre, imponendo l’utilizzo di un “timbratore” portatile con l’obbligo di marcare l’orario di arrivo sul primo luogo di intervento, da dove l’azienda arbitrariamente dichiara che decorrerà l’inizio dell’orario di lavoro giornaliero, nonché quello di uscita sull’ultimo luogo d’intervento, dove terminerà l’orario, attraverso una nuova modalità di rilevazione della presenza con uno strumento di localizzazione geografico (GPS).

Questo atto, dal nostro punto di vista, ridefinisce in modo unilaterale la nozione di “orario di lavoro effettivo” alterando l’organizzazione dei tempi di tempi di vita e di lavoro dei dipendenti .
Le RSU, unitamente alla Filctem Cgil, ribadiscono che l’organizzazione del lavoro per sua natura è, e deve continuare ad essere, oggetto di confronto e possibile soluzione negoziale collettiva in un ambito di trattativa sindacale.

Ulteriormente il tempo per svolgere il percorso “residenza – primo luogo d’intervento”, essendo imposto, eterodiretto e regolamentato dall’azienda è un periodo in cui il lavoratore è a disposizione del proprio datore di lavoro e, di conseguenza, non è periodo di riposo, bensì è tempo libero di cui il lavoratore perde la propria disponibilità.

Nella pratica quotidiana abbiamo constatato che i reparti non riescono a garantire la programmazione settimanale dell’attività lavorativa, come dichiarato nelle lettere aziendali, bensì a valenza esclusivamente giornaliera.

L’atto unilaterale dell’azienda, inoltre, è avvenuto nonostante non sia applicabile alcun accordo sindacale collettivo che regolamenti questa materia e le normative di riferimento attualmente vigenti non regolamentino questa fattispecie.

Va infine evidenziato che queste lettere di comando, modificando unilateralmente i contratti
individuali di lavoro, producono anche ricadute negative a quei lavoratori che beneficiano degli effetti economici di cui al Verbale di Accordo di Gruppo del 26 luglio 2016 in materia di “mobilità geografica”.

Per queste ragioni le strutture della FILCTEM CGIL regionali hanno deciso di chiedere al Prefetto la convocazione delle parti per esperire il tentativo di conciliazione.

Qualora presso la sede Prefettizia si registri un esito negativo, e cioè non venga modificata nel merito e nel metodo l’attuale posizione oltranzista dell’azienda, saremo costretti a proclamare lo stato di agitazione e che prevederà iniziative di lotta, nel rispetto dei tempi di preavviso previsti dalla legge.