Nello specifico:
- Perimetri Contrattuali e Protocollo Relazioni Industriali
L’azienda ha rappresentato una panoramica dei CCNL applicati nel Gruppo HERA da cui emerge un aumento dei CCNL fuori dal perimetro Confservizi (FederGas-Acqua, Elettrico e Ambiente), dovuto in particolare alle acquisizioni di nuove società e alla conseguente scelta di Hera di mantenere i CCNL in essere in queste aziende. Ben 1531 dipendenti del Gruppo sui 9137 totali hanno CCNL (edilizia, metalmeccanico, chimico, multiservizi, gommaplastica etc.) non conformi ai protocolli convenuti e all’attività merceologica prevalente. È evidente la volontà del Gruppo di applicare CCNL non confacenti e meno favorevoli sul piano economico rispetto a quelli del perimetro Confservizi. Riteniamo fondamentale garantire alle lavoratrici e lavoratori interessati il giusto trattamento contrattuale.
- Protocollo Appalti
L’azienda si è limitata a descrivere i contenuti e il percorso che ha portato alla sottoscrizione del Protocollo Appalti nel 2016, senza però entrare nel merito dei perimetri delle attività esternalizzate e nei numeri del personale impiegato negli appalti. Abbiamo evidenziato la necessità di avere informazioni più dettagliate sulle attività esternalizzate e su quelle attività distintive ed esclusive. È necessario procedere ad una revisione del Protocollo che, a nostro avviso, non è stato correttamente applicato in questi anni, soprattutto nel confronto preventivo con le OO.SS. nella fase preparatoria dell’attività affidata all’esterno.
- Organici
L’azienda ha illustrato i numeri dei dipendenti diretti; quello che emerge è l’aumento degli stessi prevalentemente legato alle nuove acquisizioni. Abbiamo fatto presente che il turn/over non puntuale e le modifiche organizzative stanno portando ad una riduzione del personale operativo con conseguenze gravi sulla sicurezza degli addetti e sulla qualità del servizio erogato. Anche nelle aree amministrative, a fronte di un aumento delle attività (per es. Hera Comm), registriamo l’assenza di un incremento sostanziale del personale.
- Sviluppo Professionale
L’azienda ci ha fornito i dati in percentuale delle loro “politiche meritocratiche”. Solo il 2% per impiegati e l’1,5% per gli operai sono legate agli inquadramenti, mentre c’è un forte investimento sulle quote economiche ad personam (dal 20% dei quadri al 2 % degli impiegati e operai) e sui riconoscimenti una tantum (dal 15% degli impiegati direttivi al 3% degli operai). Quello che emerge, dai dati forniti, è un utilizzo – per lo più unilaterale – del budget sulle politiche meritocratiche, dove poco è distribuito attraverso gli strumenti universali della contrattazione collettiva e quasi tutto elargito sulla base di scelte puramente aziendali. Briciole per impiegati e operai. È necessario riprendere la discussione iniziata per i livelli operativi, che ha portato alla condivisione di un iter per il raggiungimento del 4° livello dopo 12-24 mesi, e stabilire un percorso anche per i livelli superiori e gli impiegati.
- Smart-Remote Working e Auto a Casa
Anche su questi argomenti l’azienda si è limitata a fornire numeri. Abbiamo chiesto un approfondimento sul calo delle auto assegnate ai lavoratori e sui perimetri di riferimento, oltre ad aver evidenziato che il mancato utilizzo delle due giornate di smart da parte dei lavoratori – che hanno sottoscritto l’accordo individuale – spesso è dovuto ai responsabili che non lo concedono e che intimano i lavoratori a non chiederlo. Nessuna risposta, inoltre, sul ticket per lo smart e sul tempo viaggio per l’auto a casa.
- Orario di Lavoro
Abbiamo acquisito dal Gruppo i dati relativi al personale che effettua le 38 ore e le 38,5 ore settimanali di lavoro. Non abbiamo avuto nessuna risposta sulla nostra richiesta di riduzione a 38 ore settimanali per tutto il personale.
- Salute e Sicurezza
Sul riposo fisiologico registriamo un cambio di posizione dell’azienda, rispetto a quanto condiviso con i RLSA nel corso degli scorsi mesi. Un passo indietro che per noi è inaccettabile. La sicurezza dei lavoratori deve essere sempre la priorità. Se i numeri degli operativi non sono sufficienti, per garantire la reperibilità e i riposi, è necessario assumere e non ridurli come prevede la nuova organizzazione della reperibilità reti.
Usciamo da questi incontri sicuramente con informazioni in più; ora è necessario avere report più dettagliati e, soprattutto, risposte concrete.
Negli incontri del 5 e del 6 febbraio esigeremo dal Gruppo Hera la concretezza necessaria per dare risposte alle lavoratrici, ai lavoratori e per garantire servizi di qualità al territorio servito.
Se la logica è solo quella dei dividendi e del senso di marcia che trasforma il Gruppo Hera in soggetto finanziario come OO.SS. e RSU metteremo in campo tutte le azioni necessarie per contrastare questa deriva solitaria.
Roma, 26 gennaio 2024