“LA PAROLA AI LAVORATORI”
A seguito delle dichiarazioni a mezzo stampa del Sindaco di ieri 31/07/2018, ci vediamo costretti a ribadire la contrarietà dei lavoratori alla vendita, anche in piccola parte, delle Azioni di Hera S.p.A.. Abbiamo tentato con il nostro presidio a Palazzo D’Accursio, di spiegare alla Giunta e al Consiglio la nostra posizione, ma ci è stato riferito che non vi è disponibilità alla discussione con le RSU e di conseguenza con i lavoratori.
I lavoratori ritengono la scelta della Giunta insensata dal punto di vista politico-sociale, economico ed industriale. Ai lavoratori non è sfuggito che nella delibera approvata dal Consiglio si permette di alienare il massimo delle quote libere e cioè 33.000.000 di Azioni e non come dichiarato “solo una parte di esse”, quindi questa delibera potrebbe essere considerata un “assegno in bianco” a disposizione della Giunta nei prossimi tre anni.
In un contesto nel quale i soci pubblici del Gruppo, firmatari del Patto Parasociale, fino ad ora si sono caratterizzati nella governance solamente quando si sono designati i componenti del C.d.A. e quando si è modificato in maniera scellerata lo Statuto Societario (permettendo l’erosione della partecipazione degli Enti Locali fino al 38%), questa ulteriore vendita potrebbe essere interpretata come un’irreversibile passo indietro rispetto al ruolo di indirizzo e controllo che la proprietà pubblica dovrebbe agire. Con l’aggravante, per il Comune di Bologna, di essere dall’atto fondativo, il socio pubblico con la maggioranza relativa, tanto più alla vigilia del confronto che si prevede si accenderà all’interno dell’Area metropolitana fra la nuova Giunta del Comune di Imola e quella di Bologna in vista della prossima scadenza, nel 2021, della concessione del ciclo idrico integrato e dei servizi ambientali. Si mette a rischio la tenuta industriale del Gruppo, con possibili ricadute sull’aspetto occupazionale e sui servizi ai cittadini.
Dal punto di vista meramente economico, la Giunta, nella migliore delle ipotesi, intenderebbe procedere alla vendita nel triennio di 9.000.000 di azioni destinate ad abbattere gli interessi sui mutui bancari erogati all’Ente Locale i quali sono attualmente nettamente inferiori al rendimento delle Azioni HERA (come minimo al 4% di interessi netti sul valore attuale del titolo); le risorse che verrebbero destinate alla spesa corrente sarebbero pari a 10.500.000 € (9.600.000 € al netto dei minori ricavi dei dividendi), non comprendiamo come tale cifra possa incidere in maniera rilevante sulle politiche di welfare e sociali di una città che si prevede abbia un bilancio di circa 1.500.000.000 € nel medesimo triennio.
Questa operazione è scarsamente lungimirante perché ha un effetto depauperante il patrimonio comunale della nostra comunità locale, facendo un’esigua “cassa” sul breve periodo e rinunciando a dividendi certi e in crescita, a danno dei cittadini e delle future amministrazioni.
Per le ragioni sopra espresse i lavoratori valuteranno le ulteriori azioni necessarie, fino alla mobilitazione, per far sentire la propria voce nell’interesse del Gruppo e dei cittadini.
LE RSU-CGIL BOLOGNA NEL GRUPPO HERA
Bologna, 1 agosto 2018