MEGLIO TARDI CHE MAI!
Nella giornata di ieri, lunedì 30 Marzo, a ben oltre due settimane dall’inizio della pressante campagna aziendale di programmazione forzata di ferie verso i propri dipendenti e solo a seguito dell’ultimo comunicato sindacale, l’azienda ha inviato una comunicazione a tutti gli 8.500 lavoratori del Gruppo, esplicitando la volontà di voler procedere a comandare 10 giorni di ferie medie pro-capite, motivando tale richiesta come necessaria per “l’ulteriore messa in sicurezza dei dipendenti e per fronteggiare la riduzione delle attività non essenziali” .
Come a voler confermare il nuovo corso in materia di relazioni sindacali, la comunicazione aziendale non menziona neppure indirettamente che la materia in questione è ancora al centro di un braccio di ferro con le OO.SS. e la RSU che però, a differenza dell’azienda, con massima trasparenza hanno sempre puntualmente informato i lavoratori sugli sviluppi e sulla rottura della discussione tramite comunicati sindacali dettagliati.
L’azienda avrebbe dovuto preventivamente confrontarsi con le OO.SS. e la RSU, nonché informare, sempre preventivamente, i propri dipendenti sulla presunta necessità di utilizzare ben 10 giorni di ferie per fare fronte all’emergenza COVID-19 e non procedere unilateralmente come invece avvenuto, per poi, con colpevole ritardo, chiedere di “ affrontare alcuni sacrifici che ci porteranno a superare compatti questa crisi ” e di avere “ spirito di squadra” , tralasciando ancora una volta che si tratterebbe pur sempre di “FERIE COMANDATE”.
Tra l’altro, come già chiarito puntualmente dalle OO.SS. nei volantini precedenti, anche in questa comunicazione l’azienda continua appunto a parlare di giorni medi pro-capite , basandosi su un calcolo puramente matematico, ma non applicabile a tutti i lavoratori. Infatti ogni lavoratore dovrebbe teoricamente fruire di 4 giorni di ferie legate al monte ore pregresso (e se non le possiede?), a cui dovrebbe aggiungere, 6 giorni maturati nell’anno in corso, quindi ipoteticamente in totale 10 giorni.
La direzione aggiunge poi che “per equità” terrà conto delle ferie già fruite nel primo trimestre, questa “equità” le OO.SS. la rivendicano dall’inizio della discussione , bene quindi che la direzione la recepisca, anche se ancora una volta unilateralmente. Infatti, a causa dei comandi che ormai procedono da settimane, diversi lavoratori hanno dovuto subire dei giorni di ferie pur non avendo pregresso e avendo già usato alcune giornate nel trimestre. Quindi anche rispetto a questo punto…
MEGLIO TARDI CHE MAI!
L’azienda dichiara, inoltre, che “questa misura ha come unico vantaggio economico quello legato allo smaltimento delle ferie pregresse del 2019 e anni precedenti” . Ci sorge spontanea una domanda, se per equità si ammette che bisogna considerare il già fruito da Gennaio dove finisce l’equità rispetto a chi ha accumulato giornate di ferie pregresse e chi invece, come tra l’altro stabilito dalla Disposizione di servizio n.1/2020 e precedenti sullo stesso tema, ha correttamente esaurito le proprie ferie?
Perché si insiste a voler spalmare tutte queste giornate su tutti i lavoratori e non, come proposto dalle OO.SS., ad intervenire in maniera puntuale e individuale? Avremmo apprezzato anche una risposta su questo punto in questo comunicato per poter dire ancora…
MEGLIO TARDI CHE MAI!
É doveroso anche sottolineare i punti positivi di questo comunicato relativi all’estensione per gli impiegati del “lavoro da remoto con VPN” fino a circa 3.300 dipendenti, e per operai e tecnici della modalità di “partenza da casa” fino a circa 900, ma è ancora più doveroso evidenziare che a questo risultato importante si è arrivati anche grazie alle continue e pressanti richieste delle OO.SS., come già indicato nei comunicati sindacali del 6, 11 e 22 Marzo.
Nel comunicato aziendale, mentre stranamente non si citano le discussioni avute con le OO.SS., si parla di “misure..condivise con i RLSA per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.. (turnazione, fornitura presidi, gestione degli spazi, informazione costante, ecc.)” . A tal riguardo riteniamo necessario evidenziare che nei confronti avuti con l’azienda, non tutte le misure adottate sono state condivise, molte questioni legate alla sicurezza sono state poste dagli RLSA e all’interno del comitato, attendono risposte positive dall’azienda, ad oggi non ancora ricevute.
Continuiamo ad auspicare vivamente la necessità di una rapida soluzione su tutti i temi ancora aperti, per il bene di tutti i lavoratori, e non rinunceremo a far valere i loro diritti a partire dalle azioni individuate nel precedente comunicato sindacale.
Bologna, 31 Marzo 2020
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