COMUNICATO AI LAVORATORI
Le OO.SS. Regionali a fronte della situazione sempre più complessa che, giorno dopo giorno si sta delineando, hanno sollecitato un ulteriore incontro che si è svolto nella mattinata di oggi, 13 Marzo, per fare il punto sull’estensione del lavoro da remoto, dell’auto a casa e sulle recenti disposizioni aziendali relative all’utilizzo delle ferie, per affrontare le numerose criticità che stanno emergendo nei vari territori a fronte dell’emergenza Covid-19.
In particolare, l’azienda ha comunicato alle OO.SS. regionali che i lavoratori autorizzati al remote – working sono circa 1800 e che 880 operativi utilizzano lo strumento della partenza da casa. Inoltre l’azienda procederà all’estensione del lavoro da remoto, al reimpiego dei lavoratori nelle attività di Back-Office e come ultima istanza la messa in ferie a rotazione dei lavoratori attualmente occupati nell’attività degli sportelli e dei centri di raccolta.
Considerando sempre e primariamente la salute e la sicurezza dei lavoratori e le eventuali necessarie riduzioni del personale ad esse correlate, abbiamo tuttavia riscontrato, a partire dalla giornata di ieri, un’improvvisa e massiva sollecitazione ad usufruire di giorni o settimane intere di ferie verso molti lavoratori sia impiegati che operativi e anche per i lavoratori che operano da remoto. Abbiamo quindi chiesto all’azienda di comprendere i motivi di queste scelte e di mettere in campo strumenti condivisi di tutela nei confronti dei lavoratori.
In special modo, benchè l’azienda abbia proceduto all’estensione del lavoro da remoto in moltissime aree aziendali si sta “chiedendo” ai lavoratori di scegliere in alternativa o la fruizione “volontaria” di uno o più giorni di ferie a settimana o il rientro in sede.
Riteniamo questa procedura non congrua con quanto previsto nei comunicati aziendali, in cui si fa una distinzione chiara tra l’utilizzo del lavoro da remoto per gli idonei e la fruizione delle ferie per chi non può lavorare da casa o in caso di riduzione delle attività.
Infatti, per chi non può utilizzare il lavoro da remoto o l’estensione della partenza da casa, l’unico strumento, ad oggi messo in campo dal DPCM, per garantire la sicurezza dei lavoratori è l’utilizzo delle ferie e in tal senso per ridurre il disagio a carico di questi lavoratori abbiamo proposto all’azienda strumenti per compensare questo istituto, in particolare:
● utilizzo delle ferie non usufruite negli anni precedenti;
● utilizzo in quota parte delle ferie già maturate nei mesi di gennaio e febbraio 2020;
● utilizzo della quota di premio di risultato non erogata a causa delle assenze per malattia;
● proroga della fruizione delle ore di recupero dell’anno precedente che sarebbero dovute essere fruite entro la scadenza del 29 febbraio 2020 con pagamento a Marzo, prolungando invece la possibilità di utilizzo.
Valutiamo assolutamente necessario che si riprenda urgentemente la discussione su questi temi, il senso di responsabilità che hanno dimostrato fino ad oggi tutti i lavoratori del Gruppo Hera è un grande valore aggiunto che va mantenuto e valorizzato e questo è possibile se si continueranno a trovare soluzioni condivise tra l’Azienda e le OO.SS..
Fermo restando le prerogative aziendali, trattandosi di ferie comandate l’azienda è tenuta a
comunicare in via ufficiale la propria decisione. Invitiamo pertanto i lavoratori ad astenersi dal lavoro solo ed esclusivamente in presenza di formale dispozione.
Bologna, lì 13 Marzo 2020
Photo: Fusion Medical Animation on Unsplash
Buongiorno, le vostre proposte potrebbero essere valide se non che l’azienda a fatto fruire tutte le ferie dell’anno 2019 entro il 31 12 . Indi per cui nessuno di noi operatori possano utilizzarle, altro punto i giorni di recupero accantonati sempre nel 2019 .anche qui l’azienda a fatto fruire tutte le ore entro il 29 febbraio scorso, quindi credo che nessuno di noi operatori riesca a stare a casa senza usufruire delle ferie dell’anno in corso creando non pochi problemi a tutti gli operatori, che potranno così andare ( davvero in ferie) solo nel 2021. Una soluzione per venire incontro a chi no può lavorare da casa , l’azienda ppotrebbe contribuire con il 50%delle ferie , oppure creare turni di lavoro più corti per poter lavorare tutti e meno. Le soluzioni i sono e anche l’azienda deve andare incontro alle esigenze degli operatori che in questo momento rischiano di più di altri, ad essere sincero posso dire tranquillamente che gli operatori sono la serie “b” con tutti i dirigenti e non solo a casa riuscendo a gestire sia la famiglia ( vedi scuole chiuse)che non bruciando ferie.